Nel nuovo numero di “Pick&Pack – La rubrica della logistica” affrontiamo il tema della rottura di stock, già citato in alcuni dei precedenti numeri del nostro appuntamento mensile.
Innanzitutto, cosa intendiamo con rottura di stock?
Una gestione efficiente delle scorte, dei tempi ciclo dell’ordine e dei tempi di consegna, permette il mantenimento di un perfetto equilibrio tra la domanda e lo stock a magazzino. Il venir meno di questo equilibrio porta invece al fenomeno della rottura di stock.
Con rottura di stock, o out-of-stock o stock out, intendiamo l’esaurimento di un determinato articolo in magazzino e conseguentemente un possibile ritardo o mancato rispetto nel soddisfare la domanda del cliente. Quando questo accade, si generano inevitabilmente una serie di conseguenze, alcune facilmente misurabili, altre meno evidenti nel breve periodo ma non meno impattanti per il business a medio-lungo termine. In particolare:
Ma quali sono le cause principali che si celano dietro lo stock out? Eccone alcune:
Ad emergere sono quindi principalmente tre fattori sui quali un’azienda deve concentrarsi per evitare questo fenomeno:
Infine, qui sotto, un KPI molto semplice ma che permette di avere un’indicazione chiara relativa all’incidenza della rottura di stock.
Indice di rottura di stock %= (Ordini non consegnati per rottura di stock/Ordini totali)x100
L’indice di rottura di stock è uno dei KPI analizzati nel sistema di reportistica, realizzato come output finale del nuovo servizio di Speedhub: il Cruscotto Logistico. Un servizio di consulenza tailor-made per permettere di aumentare i livelli di efficienza del magazzino ed ottenere un miglioramento di produttività, visibilità, tracciabilità e sicurezza.
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